Il Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza, introdotto per aggiornare e riformare il sistema di gestione delle crisi aziendali e insolvenze, propone diverse novità e modifiche significative soprattutto nell’ottica dell’Amministratore.

Tra i vari aspetti rilevanti, si pone particolare enfasi sul ruolo degli Amministratori, che si trovano senza dubbio ad affrontare maggiori oneri e responsabilità nell’ambito delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.

L’obiettivo principale di questa riforma è di prevenire e gestire le crisi in modo più efficace, favorendo la continuità delle imprese e la salvaguardia dei posti di lavoro. Per raggiungere questo scopo, il Codice pone una maggiore attenzione alla tempestività di intervento e alla collaborazione tra le diverse parti coinvolte nel processo.

Gli Amministratori, in particolare, hanno la responsabilità di monitorare costantemente la situazione finanziaria dell’impresa e di segnalare tempestivamente eventuali situazioni di crisi. La mancata segnalazione o il ritardo nell’adozione di misure appropriate può comportare la responsabilità personale degli Amministratori, con possibili conseguenze penali e civili.

Strumenti e misure per la gestione delle situazioni di crisi e il recupero finanziario

In termini pratici, il Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza, nell’ottica di favorire e facilitare il processo di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, ha introdotto alcuni nuovi strumenti. Tra questi:

  1. L’introduzione di un allarme precoce obbligatorio, che richiede agli Amministratori di segnalare tempestivamente eventuali situazioni di crisi all’organismo di composizione della crisi (OCRI);
  2. La promozione di un approccio preventivo alla gestione delle crisi, attraverso l’elaborazione di piani di ristrutturazione e l’utilizzo di accordi di ristrutturazione del debito;
  3. La semplificazione delle procedure concorsuali, con l’introduzione di un’unica procedura di liquidazione del patrimonio e la riduzione dei tempi di durata delle procedure;
  4. L’estensione e la facilitazione dell’accesso all’esdebitazione, con l’obiettivo di consentire ai debitori onesti e in buona fede di liberarsi dai debiti e ripartire con nuove attività imprenditoriali.

Il Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza rappresenta un importante passo avanti nella gestione delle crisi aziendali e delle insolvenze in Italia. Tuttavia, affinché il sistema funzioni efficacemente, è fondamentale che gli Amministratori si adattino alle nuove responsabilità e si impegnino attivamente nel monitoraggio e nella prevenzione delle situazioni di crisi.

Segnali d’allarme per individuare precocemente le crisi aziendali

Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza pone in capo agli Amministratori nuovi obblighi di salvaguardia tesi ad individuare precocemente le eventuali crisi aziendali e a rintracciare e promuovere quegli strumenti necessari a formulare una ristrutturazione fin dalle prime fasi di crisi.

Proprio per questi motivi sono stati introdotti (art. 3 CCII) alcuni alert utili ad attivare velocemente gli organi sociali che dovranno superare la crisi finanziaria.

In particolare:

  • a) esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno 30 giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
  • b) esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • c) esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di 60 giorni o che abbiano superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino complessivamente almeno il 5% del totale delle esposizioni;
  • d) interessi di mora che fanno scattare obblighi di segnalazione dei cosiddetti “creditori pubblici qualificati”.

Valutazione della Responsabilità degli Amministratori nel contesto del Codice della Crisi e dell’Insolvenza

Anche se diverse disposizioni del Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza debbono ancora essere adeguatamente implementate con l’adozione di regolamenti esecutivi occorre, tuttavia, rimanere costantemente sintonizzati sul tema per non correre il rischio, da un lato di non entrare in relazione con le integrazioni e, dall’altro, non adempiere ai suoi obblighi formativi ed informativi. Tutte azioni che potrebbero avere risvolti anche in tema di responsabilità civile per gli Amministratori di diritto o di fatto.

Il Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza rappresenta una riforma epocale nel panorama normativo italiano per la gestione delle crisi d’impresa e delle procedure concorsuali. Nonostante la necessità di ulteriori decreti attuativi per la sua piena operatività, esso impone fin da subito un adeguamento in termini di formazione, conoscenza e azione a tutti gli operatori economici e giuridici.

Il testo del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza coordinato con le ultime novità apportate dal decreto legislativo 17 giugno 2022 n. 83 è scaricabile al link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/07/01/22G00090/sg

Gli Amministratori, in particolare, sono chiamati ad un costante monitoraggio dell’evoluzione del Codice e ad un aggiornamento delle proprie competenze per adempiere agli obblighi previsti e prevenire eventuali rischi di responsabilità.

La polizza D&O deve essere considerata uno strumento essenziale di risk management per le aziende alla luce degli obblighi e delle responsabilità più stringenti introdotte dal Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza nei confronti degli amministratori.

La polizza D&O è una copertura assicurativa che tutela gli amministratori e i dirigenti d’azienda da richieste di risarcimento danni connesse alle responsabilità civili, penali o amministrative legate al loro operato. Alla luce delle nuove disposizioni del Codice, che prevedono un inasprimento delle responsabilità in capo agli Amministratori in tema di crisi e insolvenza, una polizza D&O rappresenta uno strumento di protezione essenziale.

Questa polizza, infatti, garantisce la copertura dei costi e il risarcimento dei danni che potrebbero derivare da azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori, ad esempio per omesso o ritardato ricorso agli strumenti di allerta e composizione assistita della crisi. In questo contesto, suggeriamo di valutare o rivedere le coperture assicurative in essere per assicurare una tutela agli organi societari ed evitare possibili rischi economici in caso di coinvolgimento in procedure di insolvenza o crisi d’impresa.

 


In questo articolo abbiamo voluto dare un approfondimento utile a migliorare i processi interni aziendali in tema di Polizza D&O.
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