rintracciabilità alimentare

Viviamo in un contesto caratterizzato da un’attenzione sempre maggiore per la sicurezza e la qualità dei prodotti: per questo motivo il tema della responsabilità civile per prodotti difettosi assume un ruolo centrale nel dibattito legale e assicurativo, specialmente nel settore alimentare. Questo settore, in particolare, richiede una gestione impeccabile della catena di fornitura, data la diretta implicazione dei prodotti sulla salute dei consumatori. Al centro di questo complesso sistema si trovano due concetti chiave: la sicurezza e la rintracciabilità.

Qual è la differenza tra Tracciabilità e Rintracciabilità di un prodotto?

La tracciabilità e la rintracciabilità sono termini che spesso vengono confusi, ma rappresentano due aspetti organizzativi molto differenti, ancorché complementari.

La tracciabilità è un principio e un metodo per garantire la specie e la provenienza di prodotti agricoli e alimentari di base (non ancora sottoposti a processi di trasformazione), attraverso tutte le fasi della loro distribuzione, sino al consumatore finale. Nell’industria alimentare, la tracciabilità consente di identificare la provenienza degli ingredienti utilizzati per il prodotto destinato al consumatore. Si tratta quindi di un aspetto legato fortemente al tema della qualità per identificare da un punto di vista geografico da dove arriva la merce.

La rintracciabilità invece è il processo che consente di identificare e seguire a ritroso il percorso di un prodotto partendo dal consumatore e risalendo fino ai produttori originali, inclusi materie prime e componenti. Ciò è particolarmente utile in caso di problemi di sicurezza alimentare, poiché permette alle aziende, una volta individuato il difetto, di conoscere l’origine del prodotto e stimare l’ampiezza delle partite coinvolte.

La rintracciabilità è pertanto cruciale per mitigare i rischi associati alla responsabilità civile da prodotti difettosi, permettendo alle aziende di individuare rapidamente e isolare i prodotti contaminati o difettosi.

La rintracciabilità riduce il potenziale danno ai consumatori e limita le conseguenze legali e finanziarie per le aziende. Inoltre, una rintracciabilità efficace può dimostrare la diligenza dell’azienda nel garantire la sicurezza e la qualità dei propri prodotti, influenzando positivamente la percezione dell’organizzazione aziendale da parte delle associazioni dei consumatori e delle autorità regolatorie.

Qual è la differenza tra Ritiro e Richiamo di un prodotto?

È importante a questo punto introdurre altri due concetti chiave ai fini di una corretta comprensione della Responsabilità Civile del prodotto: il ritiro e il richiamo del prodotto.

Per distinguere in maniera precisa i due termini, ci viene in aiuto il Codice del Consumo (Parte IV, articolo 103), definendo:

  • ritiro come “qualsiasi misura volta a impedire la distribuzione e l’esposizione di un prodotto pericoloso, nonché la sua offerta al consumatore”;
  • richiamo come “le misure volte ad ottenere la restituzione di un prodotto pericoloso che il fabbricante o il distributore ha già fornito o reso disponibile ai consumatori”.

Si tratta quindi di due fondamentali strumenti di sicurezza alimentare che intervengono ciascuno in momenti diversi lungo la filiera: mentre il ritiro opera in fase preventiva, cioè nel momento in cui l’alimento non ha ancora raggiunto il consumatore, il richiamo interviene nella fase a valle, ossia quando il prodotto è già a disposizione del consumatore, per esempio esposto in vetrina, sugli scaffali o già nelle case dei consumatori.

Dal punto di vista assicurativo, queste due casistiche rientrano in un’unica estensione della Polizza RC Prodotti, che va richiesta espressamente. Tale garanzia si rivela essenziale dal momento che permette di trasferire costi elevati all’assicuratore. Basti pensare che, oltre ai danni a cose o persone, l’azienda deve sostenere anche costi per la rimozione del prodotto difettoso dal mercato (trasporto, distruzione etc) e per la gestione di una corretta informazione al pubblico sull’operazione di ritiro.

Ritiro del prodotto: casistiche

Nell’industria alimentare, la rintracciabilità è indispensabile nelle procedure di ritiro dei prodotti, formando un ecosistema di sicurezza che protegge sia i consumatori sia le aziende.

La rintracciabilità permette alle aziende di identificare rapidamente:

  • la provenienza di un prodotto difettoso
  • in quali lotti di produzione è stato utilizzato
  • la dislocazione delle partite difettose presso la rete di distribuzione

facilitando un’azione di contenimento e mitigazione del rischio, attivando una campagna di ritiro dal mercato.

Nell’industria alimentare le campagne di ritiro del prodotto sono diffuse, in quanto le norme igieniche sono molto stringenti e una non conformità è spesso considerata pericolosa per la salute del consumatore: sono frequenti i provvedimenti delle Autorità che impongono il ritiro del prodotto, con l’obbligo di informare sui mezzi di comunicazione i consumatori finali sulla pericolosità dei prodotti. Questi casi comportano danni anche alla reputazione dell’azienda coinvolta, con perdite d’immagine e di fatturato.

Ecco che allora l’impresa alimentare che adotta il protocollo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, letteralmente Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici) in modo organico e strutturato ottiene, tra i vari benefici, una importante riduzione del rischio sia nella fase di produzione, perché previene i difetti nei processi di conservazione dei componenti di base e produzione del prodotto, sia poi nei tempi di scoperta di un prodotto pericoloso dopo la consegna a terzi, perché il protocollo HACCP impone la rintracciabilità del prodotto e, di fatto, garantisce una riduzione dei costi di ritiro dal mercato.

Esempi nell’industria alimentare

Tutti ricordiamo il caso delle mozzarelle blu provenienti dalla Germania: l’alterazione organolettica prodotta da un batterio, pur non pericolosa per la salute dell’uomo, rappresentava un’alterazione dell’aspetto qualitativo del prodotto, con ampia diffusione del caso sui media. Queste notizie hanno reso il prodotto non appetibile per i consumatori. La rete di distribuzione ha dovuto procedere al ritiro del prodotto, in quanto invenduto e invendibile.

Un caso emblematico nel settore alimentare riguarda i casi di contaminazione da batteri come Escherichia coli o Salmonella. Questi batteri sono pericolosi per la salute dei consumatori e sono oggetto di monitoraggio periodico da parte degli organi sanitari. Se, ad esempio, un lotto di verdure preconfezionate viene identificato come contaminato, l’azienda deve avviare immediatamente una Campagna di Sicurezza, informando i consumatori e le autorità competenti e ritirando il prodotto dal mercato.

I motivi di un ritiro non coincidono sempre e solo con la presenza di corpi estranei o sostanze pericolose o velenose, ma possono derivare anche da un’etichettatura errata su un prodotto alimentare che non elenca correttamente tutti gli allergeni. Se l’errore viene identificato prima che il prodotto raggiunga i consumatori, l’azienda può ritirarlo, correggere l’etichettatura e ridistribuirlo, minimizzando i rischi per la salute pubblica e la responsabilità legale.

In questo contesto, il ritiro si configura come una misura preventiva che interviene prima che il prodotto difettoso raggiunga il consumatore, minimizzando l’impatto sulla salute pubblica e sulla fiducia dei consumatori.

Quindi, la sicurezza nei processi di produzione e la rintracciabilità non sono solo uno strumento di conformità normativa, ma anche pilastri fondamentali per la resilienza e la sostenibilità a lungo termine dell’impresa nel settore alimentare.

I fattori che incidono sulle polizze assicurative nel settore alimentare

Una solida capacità di rintracciabilità nel settore alimentare non è essenziale solo per la sicurezza e la qualità, ma diventa anche un fattore chiave nella stipulazione dei contratti assicurativi. In effetti le imprese che adottano il protocollo HACCP e dimostrano un’elevata rintracciabilità offrono un profilo di rischio significativamente inferiore, andando così a facilitare l’ottenimento di coperture assicurative a condizioni più vantaggiose e personalizzate.

L’implementazione di sistemi avanzati di rintracciabilità dimostra un’attenzione da parte dell’impresa verso la prevenzione e la gestione proattiva dei rischi, elementi sempre molto apprezzati dalle compagnie assicurative. Un’azienda in grado di identificare e isolare rapidamente un problema di produzione dimostra di avere un controllo efficace sui propri processi operativi e non solo riduce la probabilità di eventi dannosi, ma limita anche l’entità del danno potenziale, influenzando positivamente il calcolo dei premi assicurativi.

In conclusione, investire in sistemi di rintracciabilità non è solo una questione di conformità normativa o di etica aziendale, ma diventa una strategia che migliora la gestione dei rischi e la sostenibilità finanziaria dell’azienda. Adottare e mantenere elevati standard di rintracciabilità per gli imprenditori del settore alimentare, da un lato protegge la reputazione aziendale e dall’altro permette di ottenere vantaggi concreti nella negoziazione dei contratti assicurativi. Infine, una buona rintracciabilità è in grado di rafforzare la fiducia tra produttore, consumatore e assicuratore, traducendosi in un elemento distintivo di rilievo in un mercato sempre più competitivo.